domenica 27 maggio 2012

Baita Fai da Te n. 8: quando la nonna si dopava

Come sta andando il soggiorno nella baita sostenibile per il professor Latucci?
Chi se lo ricorda? Quasi omonimo del parigino Latouche, teorico della decrescita serena, ha deciso di mettere in pratica le sue teorie e di vivere secondo i princìpi di rivalutare, ridurre e riutilizzare.
Il suo manuale è il Ricettario Domestico del Ghersi, un incredibile prontuario di un secolo fa che fornisce infinite semplici soluzioni a portata di mano.
Per chi non si ricordasse, il 10 aprile ci aveva ricordato come si possa conservare il burro senza utilizzare il frigorifero.
Oggi il professor Latucci si sente un po' giù di corda. Ha lavorato nel campo tutto il giorno, deve ancora mungere la vacca e due maialini sono scappati dal recinto. Incredibile, anche nella sua baita in collina si sente sotto pressione.
A pag. 647 del ricettario anni '20 trova una soluzione impensata. Illegale? Forse, ma quelli erano i primi anni del 900 e tanti tabù non erano ancora nati.
Questa sì che è una ricetta, chissà se la nonna si ricorda come prepararla...
alessandro.giuriani@gmail.com
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L'oppio è la religione dei popoli
(Ennio Flaiano)

domenica 13 maggio 2012

Il tostatore di Forlì

Sinceramente: su quali basi si sceglie il bar dove andare a prendere un caffè?
Proviamo a indovinare:
1) un locale vicino;
2) un barista sorridente o una barista ammiccante;
3) un bisogno impellente di caffeina e quindi non importa dove, basta sia caffè;
4) un espresso gustoso.
5) essere a Forlì. Vale la pena prendere la macchina per raggiungere un bar mimetizzato tra i capannoni della zona industriale, esattamente in Via Balzella 28. Si chiama Rubens Gardelli e a modo suo è un mito.
Non preoccupatevi se vedete tanta gente, sono tutti lì per lo stesso motivo, un amore infinito per il caffè e le sue varietà di aromi.
L'idea alla base è ottima: fare di una caffetteria ciò che un enoteca è per i vini. Dare la possibilità di degustare caffè di diverse origini al posto del solo identico espresso.
Su una lavagnetta all'ingresso sono scritti i luoghi di provenienza dei caffè che è possibile scegliere, con la descrizione degli aromi che li contraddistinguono.
India, Honduras, Sumatra, Etiopia e Brasile: ogni miscela ha le sue tonalità e viene servita come espresso in tazzina al momento. Bevuto uno, dopo un bicchiere d'acqua per resettare il palato, difficile esimersi da degustarne almeno un altro per sentire le differenze di sapore e profumo.
I prezzi sono onesti: 1,20€ per le miscele estere e 0,80€ per quella della casa. Ma siccome siamo in Romagna e qui il marketing si beve con il biberon, il caffè da 0,80€ si chiama "Miscela del fondatore", tutta un'altra cosa.


alessandro.giuriani@gmail.com
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Quando morirò tu portami il caffè e vedrai che resuscito come Lazzaro.
(Eduardo De Filippo)

sabato 5 maggio 2012

Quando commerci che detective sei?

Ha notato qualcosa?
A volte i romanzi gialli fanno arrabbiare. Il momento irritante è quando il detective intelligentone interroga i testimoni sulla scena del fattaccio.
Esattamente quando l'investigatore chiede: "Ha notato qualcosa di insolito?". Ma benedetto detective, sei da vent'anni in polizia, ne hai viste di cotte e di crude, e vai a chiedere alla massaia se si è accorta di qualcosa di strano? Probabilmente avrà notato che al supermercato il banco dei freschi non ha più le arance, o che suo marito ha il colletto della camicia sudicio! Se la malcapitata casalinga si fosse davvero accorta di un elemento sospetto, avrebbe chiamato la polizia prima che il delitto avvenisse.
Diavolo, magari è una di quelle che chiama i vigili persino quando il vicino innaffia troppo le piante.
L'agonizzante mondo delle reti commerciali è pieno di detective cervelloni. Conoscono tutte le domande idiote e ad ogni crisi sciorinano il repertorio.
Sentite questa vicenda. La nostra azienda di materassi e la sua rete di affiliati si trovano a fronteggiare la più grave crisi della loro storia: a causa di ridotte disponibilità economiche, il tempo medio per la sostituzione di un materasso è salito da 10 a 20 anni. Il giro d'affari crolla, i magazzini sono pieni di invenduto.
Perché non si vende?
Ecco entrare in azione i detective cervelloni dalle domande inutili. I responsabili commerciali dell'azienda aumentano i premi obiettivo, alzano la pressione sulle vendite e chiedono ai loro affiliati: "perchè non vendete?". Dannazione, se lo sapessero ci penserebbero loro a piazzare i materassi come hanno sempre fatto!
Idem gli affiliati. Si recano dai responsabili della casa madre e chiedono: "perchè non fate nulla per aiutarci a vendere questi prodotti?". Orpo, se costoro avessero idea di come agire, si sarebbero già mossi.
Ecco il nocciolo del problema e la partenza per la soluzione. Le idee. Occorrono al detective del giallo e occorrno a chi commercia.
Si potrebbe per esempio creare un'alleanza con i produttori di letti per vendere il materasso in promozione con l'arredo. Oppure investire in ricerca e sviluppo per inventare il materasso rinfrescante per l'estate. O ancora promuovere una rottamazionespingere un'iniziativa sul web per sensibilizzare le persone sul benessere di un materasso nuovo, illustrando in quali modi si ricicla il vecchio.
In tutti i casi la risposta arriva dall'analisi e dalla creatività, mai dalle domande scontate.
Analizza, pensa, crea
Sherlock Holmes non poneva mai domande banali dalla risposta immediata. Raccoglieva i fatti, li elaborava con calma (è vero, aiutandosi anche con sostanze stupefacenti) e poi deduceva.
Elementare Watson, ma non tanto...


alessandro.giuriani@gmail.com
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Il talento vero è possedere le risposte quando ancora non esistono le domande.
(Alessando Baricco)