sabato 10 marzo 2012

I giardini segreti

Venti righe di un giallo toscano di Malvaldi (Il Gioco delle Tre Carte) aprono un paradosso attualissimo.
E' vero che un lavoro ripetitivo e noioso può tirare fuori il meglio di una persona?
L'idea è che in questo caso tu non debba pensare a ciò che fai. Vai in automatico e intanto il cervello lavora.
Qual è il tuo giardino segreto?
Ammesso che tu ne abbia uno, beninteso.
Gi esempi sono illustri.
Einstein lavorava all'ufficio brevetti.
Böll era un controllore, Bulgakov un medico condotto, Pessoa lavorava al catasto. Borges era un bibliotecario e Kavafis un impiegato della società acquedotti.
Con una frase emozionante Malvaldi prova a spiegare questo fenomeno: 
spesso, lasciata libera, un'esistenza che non viene rimescolata continuamente dall'ansia di dover produrre lascia decantare spontaneamente i suoi pensieri, che si depositano piano piano sul fondo e cristallizzano, a volte, in forme di rara bellezza.
A me piace chiamarli Giardini Segreti.
Quanti giardini segreti coltiviamo noi stessi o ci stupiamo di vedere coltivati da persone insospettabili?
In uno studio legale è tuttora appeso un ritratto in colori di tempesta di un paesaggio che sembra islandese. L'avvocato che lavora contro quella parete confessa di averlo creato lui stesso, appassionato di fotografia, unendo 38 scatti del suo borgo presi dalla medesima posizione in tempi diversi. Uno sforzo e un'opera notevole, entrambi più significativi di un'ingiunzione in tribunale.
Fermati pensa crea
Sono tutti rigogliosi i giardini segreti, perchè sono espressione dell'io più vero non costretto dai ruoli lavorativi o sociali.
Un'amica impiegata presso un ospedale oggi crea opere di tombolo di una complessità mostruosa. Quando le vedi rimani stupefatto, sono dei quadri. Lei è timida e afferma che si tratta di una passione che la rilassa. Nonchè del piacere tutto friulano di essere custodi di una tradizione.
Ancora: un venditore di auto crea miniature di antichi soldati della con ricerche minuziose sul loro abbigliamento ricavate da illustrazioni d'epoca. Un'opera di queste è finito persino alla corte di Inghilterra.
Anche questo blog è un giardino segreto. Quali sono i vostri? Mantenendo l'anonimato, se volete, mi piacerebbe conoscerli e pubblicarli.


Scrivetemi a questo indirizzo:
alessandro.giuriani@gmail.com


Dio creò il primo giardino e Caino la prima città.
(Abraham Cowley)

Nessun commento:

Posta un commento