lunedì 19 marzo 2012

Il talento e la persona

Chi ama la coerenza?
Un folgorante romanzo francese, Il club degli incorreggibili ottimisti, apre una porta pericolosa e domanda: si può amare l'opera di un artista senza amare l'uomo? Ovvero è più importante l'uomo oppure l'opera che costui produce?
Gli esempi sono tanti e diversi: esiste a volte una coerenza profonda tra autore ed opere, mentre in altre circostanze si nota un'incredibile stacco.
Kafka condusse un'esistenza discreta e anonima, in linea con i suoi personaggi di profilo basso e piccolo borghese. D'altra parte Jules Verne era un ardente antisemita, Caravaggio molto probabilmente un omicida e Grass un militante attivo del partito nazionalsocialista.
Zola si distinse per apertura mentale e onestà di intelletto con il suo famoso "J'Accuse" nel quale prendeva le difese dell'ufficiale ebreo Dreyfus, ingiustamente accusato di tradimento.
I suoi romanzi risuonano ancora di modernità e rivoluzione scientifica.
Personalmente me ne infischio della persona.
Leggo e amo un'opera a prescindere da chi l'ha creata: ciò non significa in alcun modo condividere le convinzioni di chi ha scritto, ma semplicemente riconoscere il suo talento.


alessandro.giuriani@gmail.com
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La coerenza è l'ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione.
(Oscar Wilde)

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