Il soggetto è una ferrovia che deve passare in paese, una sorta di TAV ante litteram.
Dove facciamo passare il treno? |
Fino al mare sarebbero andati giù insieme, ferrovia e canale, poi dal mare il treno riattaccava di petto la salita del sindaco, dove avrebbe girato l'orto di casa, per andare da Ninetta che voleva il disco davanti alla capanna, per svagare i bambini.
La stazione intanto l'avrebbe aspettato laggiù, dietro il Castello, un po' appartata, perchè il capostazione non vuole contatti con le altre famiglie e tanto meno vuol sentire i pettegolezzi di tutte quelle donnicciole del porto.
La ferrovia, presa la rincorsa, senza più freni, giù per le Croci, sarebbe passata fischiando davanti alla casa di quella canaglia del notaio, avrebbe assalito la cittadella, da dove finalmente libera e sola, avrebbe ripreso la strada dei campi verso la stazione madre che l'aspettava laggiù sotto la tettoia come c'è nelle grandi città.
"Bene" aveva gridato S., "stando a letto la vedrò passare tre volte".
I merletti della signora Amalia |
Letto, deliberato e sottofirmato.
alessandro.giuriani@gmail.com
Ti è piaciuto? Dillo a un amico!
Se la legge è uguale per tutti, perchè lo scrivono?
(Fabio Tombari - Tutta Frusaglia)
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