giovedì 1 dicembre 2011

I vostri commenti: Brutturisti a Venezia


Poetiche spirali di tubature a Porto Marghera, comune di Venezia




Commenti contrastanti al 2° Capitolo della Guida Brutturista di Venezia.

Però che bello. Sotto sotto un po' brutturisti ci sentiamo tutti.

Laura (benvenuta!) scrive inizialmente con piglio da turista classica:
Prima di tutto non illudiamoci di arrivarci in auto belli comodi,di trovare parcheggio e di zompare fuori dalla macchina balzando sul primo vaporetto!!! La macchina va lasciata rigorosamente alla stazione di  Mestre, poi da li' tutti i treni portano a Venezia! E'un tragitto di circa un quarto d'ora molto bello; il treno attraversa la laguna, praticamente c'e'acqua ovunque, ci sono conficcati pali di legno con il solito gabbiano di vedetta, un'esperienza da fare...

Finalmente si arriva,si rimane incantati dalla moltitudine di turisti e dalle miriadi di souvenir inutilissimi venduti ad ogni angolo....Pensate che il coinquilino di Francesco durante i suoi studi universitari,era un ragazzo che si guadagnava da vivere vendendo dei disegni di vedute di Venezia fotocopiati una miriade di volte e personalizzati con tratti di carboncino,matite colorate,acquerelli....
Le passeggiate più belle sono state quelle nei piccoli campi (cosi'sono chiamate le piazzette) sconosciuti, percorsi solo da Veneziani,molto bella anche la gita alla Giudecca!
Ma ecco uscire prepotente la Brutturista che c'è in lei, condita anche da una insospettata vena poetica:
poi da Mestre lo spettacolo della tangenziale che passa da Marghera e' di un grigio malinconico incredibile; solo lì passi con la tua macchina a pochi metri dalle finestre delle case, dove su questi balconcini ci sono tricicli impolverati di bambini ormai cresciuti, quintali di panni stesi ad asciugare,qualche persona stanca appollaiata a fumarsi una sigaretta!!! Pero'che voglia di ritornarci in questa città meravigliosa.

AndreaB ammonisce:
Ale son d'accordo con te, Ma ricorda...Venezia e' sempre Venezia...col sole e con la nebbia!!!!

L'impavido Sem Paton svela una sensibilità artistica che oso definire da avanguardia sovietica anni '30: 
Condivido la gioia di vedere i container come grandi quadri …in modo particolare sui camion o navi che li trasportano…rappresentano la nostra forza umana ..IL LAVORO e mezzi per lo scambio di merci tra popolazioni una volta lontane

Come sempre grazie dei vostri commenti e delle vostre idee, sono la vera ricchezza di questo blog.

Non abbiamo bisogno di altri mondi, abbiamo bisogno di specchi.
                                         Stanislaw Lem, scrittore di fantascienza


alessandro.giuriani@gmail.com

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