venerdì 9 dicembre 2011

CalenVario 2012


Dicembre tempo di calendari. Diciamo la verità: di strada ne è stata fatta.
Sono finiti i tempi delle cucine deturpate dagli orribili gadget sponsorizzati dalla farmacia all’angolo o dalla cassa di risparmio del villaggio.
Tristi sequenze uniformi di santi con l'insegna del fornitore che ci avrebbe accompagnato per 365 giorni.
Osservo che stanno per terminare anche i tempi dei gloriosi calendari di donnine scollacciate nelle officine. 
Erano monumenti alla mascolinità del luogo, alla virilità del rude meccanico che compiva gesti da uomo. E quei fazzoletti di nudo femminile ammiccanti tra i bulloni sporchi di grasso erano l’equivalente maschile del vaso di fiori appoggiato sopra il televisore. Un apostrofo di poesia tra lo sferragliare della tecnica.
Il sorriso crudele


In mezzo al profumo di brodo di pollo, tra le credenze di una cucina anni '60 sopravvive ancora qualche ultimo calendario dei vecchi tempi: tra tutti spicca l'indisponente Frate Indovino dal sorriso malvagio che ci infligge proverbi idioti. Cito testualmente dall'edizione 2011 "I falsi amici sono come i fagioli: parlano di dietro". Ma per favore.

Tra le nuove tendenze bisogna ammettere che le idee abbondano e le immagini mensili si moltiplicano: colline toscane, cuccioli pelosi, quadri di Hokusai, teiere inglesi, vampiri adolescenti, ortaggi, puerpere, neonati e velieri.
Niente da dire, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Ma i giorni no. Quelli rimangono disegnati sempre tutti uguali. 
In rarissimi casi il grafico si sente Kandinski e si abbandona alla trasgressione: segnalare le domeniche in rosso. Ma è proprio un caso isolato di afflato creativo.


E se provassimo a variare questi deprimenti giorni uniformi? Dai, grafici, all'attacco! 
Fate piccolo piccolo il difficile lunedì, ingrandite il venerdì e colorate con tinte di stagione i week-end. Magari mi viene voglia di uscire per una gita. 
Innevate il Natale, curvate a uovo lo spazio della Pasqua che non si capisce mai quando è. E poi un cestino da pic-nic a pasquetta, scritte sagomate con i fiori nel mese di maggio e con spighe di grano a giugno.
Potreste persino arricchire la confezione del calendario con adesivi componibili. Avremmo così la possibilità di personalizzare giorni importanti per noi: compleanni, anniversari, ricorrenze, visite mediche.
Sogno un giorno di conservare i miei calendari: che non siano più elenchi di giorni, ma ricordi con l'anima di 365 giorni vissuti.


E per favore spegnete quel vecchio trombone di Frate Indovino: nel 2010 è stato capace persino di scrivere "Fiammata nel cuore - cervello in vapore". 
Nasconditi.


Non discutere mai con un'idiota: la gente potrebbe non notare la differenza
                                                                                         (Arthur Bloch)


alessandro.giuriani@gmail.com


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