lunedì 19 dicembre 2011

Marketing di strada n. 2: LONDRA

Ad una esangue robiola preferisco il carnoso taleggio bergamasco.
Ad una ricotta light il muffoso e grasso gorgonzola.
Allo shopping via Internet uno sgargiante mercato all'aperto.
E fino a qui, a parte qualche contestazione dei più accesi, tutti d'accordo.
Ma vi chiedo: nel 2012 conoscete qualcosa di più incredibilmente hippy e affascinante di un negozio di dischi in vinile? 
D'altro canto, vi viene in mente un'attività meno redditizia nel 2012? Proprio quando impazza il file mp3 da 0,99€? 
A Londra, in quella miniera di idee che sono le botteghe indipendenti di Notting Hill, esiste il negozio-di-dischi-Gauguin. Dal nome del pittore impressionista francese che si trsferì in Polinesia.
Io entro a dare un'occhiata!
Piccolissimo, ma non si può fare a meno di entrare. Niente insegna, ma guardate che composizione in vetrina: una capanna tahitiana con il tetto in paglia e le pareti costruite con le copertine di vecchi lp.
Aggiungete scaffali e pareti in legno chiaro lavorati da un falegname dilettante. 
Immaginate il proprietario con la capigliatura alla Keith Richards che beve caffè da un mug gigantesco.
E poi ditemi: non pensate che un disco di Bob Dylan o dei Grateful Dead debba essere acquistato proprio lì?
Dove si respira aria di giro di do, di chitarra e batteria, di canzoni di pace un po' stonate.
Dove persino Lady Gaga si sentirebbe hippy con i pantaloni a zampa di elefante.
Cari esperti di category marketing, di packaging e di store stategies, andate a fare una passeggiata in Portobello Road dal nostro amico Gauguin.
Niente è perfetto, ma tutto è autentico.
Peace and love


alessandro.giuriani@gmail.com
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Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri
                                                               (Alda Merini)








Street Marketing n. 2: LONDON
I'd rather eat a strong cheddar cheese than a calf milk.
I'd rather shop in a colorful market than on an Internet page.
Do you agree? But let me ask you: do you know something more hippie-fashionable than a vinyl record shop? And can you imagine something less profitable? Right against 0,99€ MP3 downloads?
Let London talk about it. In the crowd of small independent shop near Notting Hill stands Gauguin Records Store. Its name due to the famous French artist who moved to Polinesia in the early '900.
It has a small room, but you can't help entering it. No board outside, but take a look at the window: a straw Tahitian hut with old record-builted walls. Bright wood shelves carved by an amateur, Keith Richards-haired owner and a steaming coffee cup on the table.
Tell me: don't you think that a Bob Dylan record must be bought right here?
Where you breathe acoustic guitar and drums, bell-bottomed trousers and cries of peace songs? Even Lady Gaga would feel hippy and free in Gauguin Record Store.
Dear category managers, packaging teachers, store-strategies experts, take a walk in Portobello Road and visit our friend who sells old records.
Nothing there is perfect, but everything is true. 

1 commento:

  1. Ti dirò, trovo che abbia senso (e tanto anche) ma che possa essere legato solamente a mercati di nicchia.
    Stessa cosa dicasi della Fotografia (di cui sono un appassionato). L'avvento del digitale ha portato enormi vantaggi sono un certo punto di vista, migliorando la Qualità dell'immagine grazie alle mille regolazioni automatiche delle odierne fotocamere. Ma ha anche portato una marea di altre cose che normalmente non vengono prese in considerazione. Un esempio per tutti, la "taroccatura" dell'immagine tramite PC. Molti dicono che in camera oscura si faceva di peggio. Certo, in alcuni casi è vero ma difficilmente le immagini potevano essere stravolte completamente come avviene ad oggi e sopratutto non era una cosa fattibile da tutti. Mentre oggi con il digitale è diventata una pratica largamente usata e diffusa.
    Pertanto, dal mio punto di vista, viva la pellicola e che possa non tramontare mai!

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