99 anni dopo, nel 2012, il professor Latucci decide di mettere in pratica le teorie del suo quasi omonimo professor Latouche di Parigi sulla decrescita serena.
Latucci si ritira in una baita in collina e stabilisce di vivere seguendo i principi di rivalutare, ridurre e riutilizzare. Il Ricettario domestico vecchio di un secolo sarà il suo manuale per risolvere le problematiche che ogni giorno gli si presentano.
Ieri il malgaro che pascola le mucche gli ha portato per Pasqua un chilo di burro candido e fresco. Come fare per conservarlo? Latucci non intende usare diavolerie moderne come frigorifero o congelatore, ma nemmeno lasciare che il burro fragrante divenga rancido.
99 anni fa il Ghersi raccomandava di fare così:
Si dispone il burro preparato di recente e ben asciugato in vasi di maiolica, comprimendolo a mano in modo che non restino spazi vuoti.
Si mettono questi vasi a bagnomaria, facendo attenzione che l'acqua non penetri, e si fa fondere il burro.
Si leva la pentola dal fuoco e quando l'acqua è fredda si ritirano i vasi. Così preparato il burro può conservarsi sei mesi freschissimo, poiché l'inacidamento è prodotto dal siero, che con detta operazione si raccoglie in fondo ai vasi anziché rimanere diffuso nella massa del burro. Naturalmente il burro deve essere tolto dai vasi, separato dal siero, asciugato e riposto in luogo fresco.
alessandro.giuriani@gmail.com
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La teoria è quando si sa tutto e non funziona niente;
la pratica è quando tutto funziona e nessuno sa perché.
Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni e nessuno sa perché!
(Albert Einstein)
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