venerdì 20 gennaio 2012

Baita del running n. 1: Gambe storte e pedalare!

Gambe storte e pedalare!
Oramai ci conosciamo. Nelle nostre Baite amiamo ironizzare sulle cose grandi e adoriamo enfatizzare le piccole.
Ebbene, nello sterminato mondo delle corse a piedi amatoriali fa è capitato un vero e proprio evento. No, niente Maratona di New York, Parigi o Berlino. Parliamo di un evento vero con persone vere.
Il paese è Campolonghetto (UD): 13m sul livello del mare, 208 abitanti, una bocciofila e una chiesa parrocchiale.
La gara è la ventennale Marcia dei Magi, che ovviamente si tiene il 6 di gennaio sulle distanze di 6 e 15km. 
GIA' IL NOME E' SAPOROSO: non gara, non competizione, non maratona. Soltanto marcia, che sottintende un dovere quasi militaresco di arrivare in fondo, ma senza strafare. E' sufficiente anche camminare. Osservando gli atleti ci si accorge che l'invito è stato preso sul serio: dalle sessantenni in tuta a cagnolini meticci, tutti si muovono al passo che più aggrada.
Briefing pre-gara
AL DIAVOLO LE ISCRIZIONI ON LINE: il pagamento si effettua prima della partenza dentro la bocciofila. 2,50€ con tante scuse perchè dal 2012 la tariffa si è alzata di 50 centesimi. E' un rincaro del 25%, ma chissenefrega. Addirittura alcuni sperperano altri 3€ per acquistare le primule, anch'esse in vendita presso la bocciofila. Altri viziosi bevono un caffè al banco del bar in alluminio e fòrmica, proprio come quello dell'oratorio. E ci si diverte proprio come all'oratorio.
Alla conta finale gli atleti sono 697, tre volte e mezzo gli abitanti di Campolonghetto: se a New York succedesse lo stesso, la sua maratona avrebbe 24 milioni di partecipanti.
Il briefing pre-gara è sobrio e pratico come il Friuli dove si corre: un fantastico cartello con chiarimenti in lingua avverte che il percorso presenta delle insidie acquitrinose.
Abbasso le barrette energetiche!
DOPO 5KM IL PRIMO RISTORO: scordatevi barrette energetiche, carboidrati liquidi o amminoacidi. Pensate piuttosto a una degustazione di prodotti tipici preparati dalle signore del paese. Una tentatrice decanta noccioline tostate personalmente da lei, un'altra millanta ci sia del Tocai per gli atleti veri uomini, ma nessuno ci crede. A proposito, il Tocai è un nome oramai vietato, ma da queste parti le norme europee tendono a soccombere alla tradizione. 
Alla cometa svolta a destra
LA GARA SI SNODA IN UN LABIRINTO DI ARGINI: impossibile orientarsi se non col sole e le montagne all'orizzonte. Per il resto fango, pioppeti sterminati e rogge. Ma non ci si perde mai grazie alla intuizione da geni del marketing dell'organizzazione: ad ogni svolta le frecce direzionali hanno la forma e i colori della stella cometa. Mettono allegria, sono piantate nei prati e perfette per una Marcia dei Magi del 6 gennaio.
ALL'ARRIVO NON FIORI, MA OPERE DI BENE: pochi applausi, ma d'altronde questi marciatori non sono vanitosi in cerca di gloria. Piuttosto sono solidi camminatori senza grilli per la testa che vanno premiati in modo adeguato.
Per loro c'è il ristoro del traguardo, preso d'assalto come una trincea del vicino Carso. Ma è un assedio festoso a base di pandoro. Anche i cagnolini meticci dopo 15km sembrano andarne ghiotti.
E' proprio così banale amare le cose semplici?

alessandro.giuriani@citroen.com
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Lo stadio è per gli spettatori. Noi runners abbiamo la natura, ed è molto meglio.
                                                                                                     (Juha Väätäinen)

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