lunedì 31 ottobre 2011

Dal commento di Sem Paton: il libretto della spesa antenato di Mastercard

Il nostalgico Sem Paton dall'enigmatico pseudonimo invia questo commento in memoria dei bei vecchi tempi.
Agrodolce il ricordo del libretto della spesa, chi sapeva della sua esistenza? Io no...

"da quanto scrivi penso che era meglio la nostra spesa al supermercato, anzi al negozietto di quartiere. Non esistevano codici a barre, su ogni scatola una piccola etichetta indicava il prezzo..
Che lavorone al supermercato: alla mattina molto presto, passando per le strade, si vedeva un operaio che in maniera meticolosa  pezzo per pezzo metteva le etichette..e all’apertura era quasi festa andare a fare la spesa;
Scusa Sem Paton, ti interrompo per un commento personale: senza codici a barre però non si poteva gestire lo stock, gli ordini erano fatti a spanne e non ricordo che la commessa attacca-etichette fosse poi così festosa...

i vecchietti (e non) si trovavano a chiacchierare ed erano contenti di vedersi per scambiare qualche parola.
Ora i carrelli super informatici dove metti la merce e arrivi alla cassa …devi solo pagare con una piccola tesserina che poi esisteva 60 anni orsono…si chiamava libretto della spesa e si pagava quando arrivava lo stipendio o la pensione….penso che si dovrebbe inventare il rumore di una mano….ovvero più serenità e tranquillità nella gente.


Incuriosito da Sem Paton, ho trovato un paio di foto di un antico libretto della spesa che tale Paolo Fumagalli aveva presso il Premiato Forno Moderno di Cantù.
Una Mastercard senza commissioni, forse con un po' più di fiducia nelle persone e un estratto conto meno ordinato.
Niente eguaglia il senso di "essere a posto"  come la scritta "Pagato" in rosso del panettiere.



Per ogni vostro commento ricordo il mio indirizzo e-mail: alessandro.giuriani@gmail.com.
(sempre che non vogliate scrivere direttamente sul blog qui sotto alla voce Commenti)

Nessun commento:

Posta un commento