Le idee nuove sono baite di legno. Piccole case accoglienti che galleggiano pericolosamente nell'oceano della nostra vita. Salviamole.
venerdì 28 ottobre 2011
Cravatta Regimental vs. Amatriciana
Gocce, schizzi e pillacchere. Macchie, patacche e sbrodolate.
Siete maschi, state andando da un cliente importante e siete in bella copia con l'abito delle grandi occasioni?
Statene pure certi, alla prima occasione propizia una orribile chiazza si adagerà sulla vostra cravatta come una tarantola mortifera.
E non crediate che indossare protezioni da artificeri della NATO vi metta al riparo.
I tovaglioli sono colabrodi, quelli di carta assorbono e non riparano, i bavaglini sono vulnerabili ai fianchi, i pellicani da neonati francamente non presentabili in pubblico dopo i quattro anni di vita.
Nemmeno illudetevi che esistano terapie per eliminare la macchia proterva: polverine, solventi, rimedi della nonna, danze voodoo del cameriere, macumbe del barista, niente da fare.
La vostra medaglia di unto è lì e vi sfiderà con le parole di D'Annunzio a Fiume: hic manebimus optime, siamo qui per restarci.
Guerrieri mai rassegnati provate allora l'azione di forza, l'ultima carica di cavalleria, mandare allo sbaraglio la cravatta in lavanderia?
E' la strategia suicida del "muoia Sansone e tutti i filistei", valorosa, ma inutile.
La pillacchera scompare, ma la vostra preziosa cravatta si stropiccia senza speranza.
Nobile decaduta, sarà irrimediabilmente condannata ad un futuro da straccio per asciugare bicchieri.
Ragazzi, è dura da accettare.
Sta trionfando un'amatriciana ben condita là dove hanno fallito URSS, Cina e Cuba. Si sta per compiere una vera e propria rivoluzione di classe: la macchia plebea sconfigge l'altezzosa cravatta regimental. Bandiera rossa la trionferà!
Finiremo allora sconfitti e umiliati come l'ultimo zar Romanov? Cederemo al nemico bisunto?
Niente affatto colleghi: organizziamo la resistenza, studiamo una strategia, siamo manager, ci pagano per questo.
Marciamo compatti, abbiamo l'arma segreta: è l'invincibile cravatta double face.
Ci colpisce a tradimento lo schizzo di aceto? Niente paura, stavolta ce ne facciamo un baffo.
Impassibili come un beefeater di Buckingham Palace ci sfiliamo la cravatta, la giriamo e ritorniamo perfetti dandy come un minuto prima.
Obiezioni? Ne prevedo un paio.
Se è possibile usare entrambi i lati, dove sarà posto il marchio?
Risposta: siamo in guerra, dobbiamo combattere e allora lacrime, sangue e niente marchio!
I soldati sono tutti uguali davanti al nemico.
Altra perplessità: ma nel fare il nodo non si noterà con disappunto che l'altro lato è di colore diverso?
Risposta numero 1: chi ha detto che dobbiamo confezionare i due lati di differenti colori? Potrebbero essere entrambi lilla con polipetti verde acqua (ah, la mia mitica cravatta di Cenci).
Risposta numero 2: in caso di colori diversi, lo stilista ci delizierà con con abbinamenti del suo inconfondibile gusto.
Etro? Verde e Fucsia.
D&G? Oro e Panna.
Armani? Grigio piccione adolescente e marrone beccaccia maggiorenne.
Hermès? Levieri afghani e purosangue scandinavi
Marinella? Fiorellini di campo e caprifogli di giugno.
All'assalto valorosi guerrieri! No pasaràn
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