A parte i locali dei Mc Donald’s sparsi per il mondo, credo che pochi ambienti manifestino la stessa uniformità militaresca delle sale riunioni. aziendali
Sembra che architetti e arredatori, nel concepirle, manifestino un grado di fantasìa più basso di un ragioniere di banca.
Ampie come palestre o anguste come camerette bohemien, lignee alla stregua di stube altoatesine o mostri Manga di acciaio e vetro, le sale riunioni in verità sono tutte esattamente copie l’una dell’altra.
Tavolo lungo, spesso ellittico e in casi arcaici a forma rettangolare. Numero di sedie variabile. Pareti decorate con opere di propaganda aziendale, tranne una che funge da schermo per la proiezione delle immancabili slide.
Nei casi aziendali più trasgressivi ci si spinge a dotare i posti di lavoro di bottigliette di acqua minerale. Mi è capitato di assistere anche al consumo di acqua tonica, ma erano degli edonisti estremi. Non fanno testo.
Eppure quante volte alle persone riunite in queste sale si chiede creatività, si vogliono da loro idee nuove, si stimolano soluzioni creative.
Beh, difficile che guardandosi intorno arrivi l’ispirazione. Come chiedere a un minatore di descriverci le forme delle nuvole.
Ambienti uniformi, sedie uniformi, pareti ottimizzate per le slide…indovinate cosa ne esce?
Fermiamoci un attimo e concediamoci una visione. La sala riunioni che prende ispirazione da una sala giochi per bambini. Proprio così, l’ambiente per eccellenza dove fantasia e creatività volano a briglie sciolte.
Giocattoli colorati sparsi sul pavimento, sedie, sgabelli, cuscini e divani dove ogni bimbo gioca o disegna nella posizione che preferisce. Alle pareti altri disegni o personaggi colorati.
Non sarebbe fantastico? L’amministratore delegato su un materasso informe, il direttore marketing che spiega seduto per terra a gambe incrociate, la forza vendite che sceglie sedili di diversi colori. Io mi prenderei lo sgabellino verde e litigherei per tenermelo tutto il giorno.
Le pareti con lavagne e pennarelli su cui scrivere ed interagire con coloro che parlano.
Addirittura la merenda con pane, burro e zucchero a metà riunione.
E infine, ma so che questa è un’utopia, sogno disegni e ragionamenti creativi al posto delle slide.
Mi coinvolgono come un filmino delle vacanze dopo una cena vegetariana.
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