giovedì 12 gennaio 2012

Baita del riutilizzo n. 2: il Furoshiki

Baita giapponese
Come pensate si possa vivere in questa nazione: 127 milioni di persone in un paese poco più grande dell'Italia. Un paese il cui 70% del territorio è inabitabile per via delle montagne.
La risposta vi stupirà. Siete nel settimo paese più ricco del mondo, il quale alla base della convivenza tra le persone ha posto la cultura dell'armonia che nella loro lingua si chiama wa.
Siete in Giappone, un paese dove esiste un ideogramma specifico per indicare "gettare via qualcosa senza averne fatto buon uso". Si pronuncia Mottainai. E significa non rispettare l'anima (kami) del materiale di cui l'oggetto è stato creato.
Pensiamoci un attimo: 127 milioni di persone culturalmente pazze per lo shopping e cariche di sacchetti, quanti ettari di rifiuti di plastica potrebbero produrre? Il ministero dell'ambiente giapponese ha deciso di lanciare l'alternativa ecologica al sacchetto di plastica rispolverando l'antica arte del Furoshiki, ovvero ripiegare e annodare un fazzoletto per avvolgere e trasportare oggetti.
Cliccando qui appare il video che vi mostra come fare. E' in inglese, ma le immagini sono chiarissime. E' un'arte semplice, disciplinata, pratica. Proviamola, funzionerà perfettamente per un pacco regalo e la stoffa potrà essere riutilizzata infinite volte.


Questa invece è la campagna introdotta dal Ministero dell'Ambiente Giapponese che mostra come piegare il fazzoletto usando la base degli origami




alessandro.giuriani@gmail.com
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La realtà è fatta di anelli, ma noi vediamo delle linee rette.
                                                (Peter Senge - Economista)
Un ringraziamento speciale alla blogger Eidolon che mi ha inviato questo materiale

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