mercoledì 4 gennaio 2012

L'emporio delle Parole

Scrittura amatissima
Fenomeno recente: si sta ampliando in modo impressionante il numero di persone si dedicano allo scrivere.
Fenomeno ricorrente: il mondo del commercio non si sta accorgendo dell'ennesima nuova tendenza e preferisce lamentarsi che tutto vada male.
Fenomeno triste: non è detto che l'aumento di persone che scrivono corrisponda ad un incremento di altrettanti lettori, per cui molti scritti resteranno senza adeguato apprezzamento.
Fenomeno visionario: Baite nell'Oceano lancia il progetto dell'Emporio delle Parole, il primo negozio dedicato solo a chi scrive. Da una riga su Facebook ad un romanzo redatto a penna nel cassetto Per ora è una bottega solo virtuale, un giorno chissà.
Cosa offrire a questa variegata clientela?
Anima
Innanzitutto l'anima. Niente scaffali in metallo, nessun pavimento in linoleum, zero carta da parati. L'anima è natura, quindi ci vuole legno riciclato, parquet vecchio e poltrone usate in colori caldi.
Poi possiamo pensare all'assortimento: la composizione avviene nei momenti più impensati e chi scrive deve sempre essere pronto a fissare le idee nei momenti in cui lampeggiano nella mente. All'entrata proporremo una serie di blocchi per appunti di ogni dimensione: a quadretti per gli ordinati, a righe per i tradizionalisti, bianchi per gli spiriti liberi, colorati per i pazzi.
Non sono geroglifici!
Ma non dobbiamo dimenticare la proprietà di linguaggio, così in declino eppure così importante: è il primo segno di rispetto verso chi (speriamo) ci leggerà.
Così nello scaffale successivo verranno sistemati i dizionari compresi quelli dei sinonimi, una grammatica italiana e un manuale sulla punteggiatura. Eh sì. L'abito non fa il monaco, una rondine non fa primavera e tante virgole non fanno un buon pezzo. Esistono i punti fermi, i due punti e persino il rarissimo punto e virgola. Saperli usare è come per un cuoco conoscere le spezie: non vanno messe alla rinfusa, ma mescolate con uno scopo.
Dimentico qualcosa? Ma certo, i libri! 
Coraggio suggerisci i tuoi libri
L'Emporio delle Parole non è una libreria, ma un luogo di scambio. Chi scrive legge e chi legge scambia. E allora non potrà mancare uno scaffale di buoni libri, un primo nucleo ispiratore (i primi che mi vengono in mente: The Reader di Schlinck, Murakami e poi Wu Ming, un manuale di scrittura creativa e una raccolta di poesie di Alda Merini). Unica regola: chi ne utilizza uno è obbligato a consigliarne uno a sua volta. Tutti i suggerimenti sono messi a disposizione dei clienti, scritti su una lavagna di ardesia fissata nel legno. Niente schede da biblioteca, per carità, fanno sbadigliare solo a vederle.
I nostri clienti invece avranno bisogno di stimoli e creatività.
A proposito, avete mai posto l'attenzione su come scrivete le vostre lettere? Al tipo di caratteri che usate? Forse no, eppure ognuno ha una sua storia e conferisce un sapore diverso ai vostri scritti.
Il Times New Roman è usato dal 1931 e trae ispirazione dalle lettere latine, il gotico nasce nel nord Europa e ricalca nella scrittura i caratteri decisi delle cattedrali germaniche. Il corsivo più tondeggiante è tutto italiano e nasce nel 1400.
Non potrà mancare nell'Emporio delle Parole un opuscolo con i significati dei caratteri: saranno il tono con cui noi comunicheremo i nostri pensieri.
Cosa ne pensate? Avete un assortimento alternativo o complementare da proporre?


Nel prossimo post presenteremo il reparto servizi dell'Emporio.


alessandro.giuriani@gmail.com
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Io sono convinta che la scrittura non serva per farsi vedere, ma per vedere.
                                                                                     (Susanna Tamaro)











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